lunedì 7 gennaio 2008

Il Mercato immobiliare turistico valdostano. Sintesi 2007

Il mercato turistico valdostano ha mostrato segnali di affaticamento essenzialmente riconducibili ad una minore vivacità della domanda e dell'offerta.
L'onda espansiva che ha connotato il mercato negli ultimi anni sembra infatti aver trovato soluzione di continuità e gli elevati livelli raggiunti dalle quotazioni non fanno che allontanare il turista medio che, malgrado presti attenzione a determinati standard qualitativi non dispone di cifre elevate da poter investire in una seconda casa. A ciò si aggiungano le numerose disposizioni urbanistiche che limitano di fatto la capacità edificatoria in tutte le vallate della zona agendo negativamente sul versante dell'offerta. Da questo punto di vista, anche la conversione di strutture alberghiere in disuso in case per vacanza é bloccata dalle severe leggi regionali e l'unica possibilità per promuovere lo sviluppo dell'offerta é rappresentato dalla ristrutturazione dei vecchi borghi.
Nonostante tali preoccupanti tendenze, gli ultimi dodici mesi si sono connotati per un certo mantenimento dell'attività contrattuale, sostenuta dal completamento di alcune opere avviate prima dell'introduzione degli attuali vincoli e dal normale ricircolo di offerta derivante dal disinvestimento di una parte delle famiglie.
Sul versante locativo, le rilevanti spese di mantenimento degli immobili hanno spinto una fetta sempre più consistente di proprietari ad immettere le proprie abitazioni sul mercato dell'affitto così da recuperare in parte i costi sostenuti. Ne é derivato un incremento delle quantità offerte a parità di domanda espressa dal mercato, senza che questo abbia inciso in modo significativo sull'evoluzione dei valori di locazione, giudicati in fase di stabilizzazione. Il periodo medio di permanenza in un'abitazione affittata risulta in calo rispetto allo scorso anno e si attesta attorno alle due settimane.
Una breve annotazione riguarda la provenienza della domanda, che pare essere prevalentemente costituita da connazionali residenti nelle regioni limitrofe o comunque raggiungibili in poche ore di tragitto (Lombardia, Piemonte e Liguria).
Le ripercussioni sul fronte dei valori di scambio sono state minime, con tassi di variazione che si sono mediamente attestati attorno al 3%. Da questo punto di vista sembra fare eccezione solamente Cervinia, dove si é registrato un incremento su base annua superiore al 9%.
Dal 2002 ad oggi, Champoluc rimane comunque la località valdostana ad aver mostrato la maggiore dinamica espansiva dei valori, avendo evidenziato, nel quinquennio, una crescita tale da sfiorare i 30 punti percentuali.
In termini assoluti, Courmayeur si conferma la località più pregiata della Valle d'Aosta, con valori medi nelle zone centrali che giungono fino a 9.000 euro al mq e superano i 10-11 per le abitazioni più prestigiose. Si tratta, tuttavia, di un mercato di nicchia riservato a pochi selezionati investitori e che conta poche compravendite l'anno.

Grazia Pavoni

(Fonte III Rapporto F.I.M.A.A. - Nomisma 2007 sul Mercato Immobiliare Turistico Italiano)















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